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I RACCONTI DEL CUORE

NEBULA

Dedicato alle persone che nel silenzio e nella solitudine sanno sognare e trovano la pace.

PENSIERI NOVELLE POESIE

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Breve e timida nota di colui che è l’autore

 

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Io non mi ritengo un poeta né a voi mi presento come maestro di vita: non sono nessuno, né tantomeno ho presunzione di mostrarvi la via… però, in questa mia cavalcata di rime, ho cercato di dire la mia.

Prima che la lettura iniziate e nel mio mare di versi vi cimentiate, onde confusione non fare e per la noia poi naufragare, alcune semplici cose a voi devo dire.

È mio dovere farvi presente che buona parte degli scritti, specialmente quelli riguardanti la montagna e i governanti, non sono antichi ma abbastanza recenti;  mentre altri pensieri in prosa, poesie se così chiamarle vogliamo, o le poche novelle che qui nell’opera voi troverete, sono frutto di una raccolta che io nel cassetto da molti anni relegata tenevo… ora era tempo, adesso dovevo. 

Ho preso coraggio e mi sono deciso: maturato era il pensiero e anche l’antico lavoro… di farvi felici io spero. 

Sulla cattedra io non voglio salire né tantomeno come affrontare il quotidiano arrancare mi sento di dire: non ho nessuna pretesa, non è mia intenzione dare lezione.

Le tante storie che qui incontrerete sono soltanto piccole e innocue riflessioni, dove forse alcuni di voi si potranno specchiare e in questo girotondo di frasi, senza catene, felici vagare.

Non vi è cronologia nel raccontare: da palo in frasca mi piace saltare.

Per chi di voi ancora non sa, perché mai ha letto nulla di mio, per definire L’angelo della Morte, “Nebula” è il nome che nel novellare amo usar io: “Nera Signora” nei dì del medioevo ella era detta, dei castelli attraversava le mura... ma di lei non abbiate paura.  

Qui finisco, di più non oso il mio prolungare continuando in questo enunciare, noioso non voglio apparire.

Perciò, sperando che il libricino possa essere un dono gradito, io vi ringrazio di cuore e or vi saluto… 

prendo congedo da voi in punta di piedi, senza fare rumore, come un fantasma ai primi bagliori del balenare.

Grazie per la vostra cortese attenzione… chiudete gli occhi e cercate emozione. 

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Di cavaliere assai ardito che il drago sconfigge e poi gli taglia la testa, o di strega cattiva che la mela nociva porge alla principessa giuliva, in queste mie righe, ora io non vi narrerò.

Però se seguir le mie rime vorrete e avrete con me cortesia, lieto sarò di regalarvi un piccolo sogno, di omaggiarvi poesia.

Madre Natura è la mia Dea, essa vive nell’aria e il mondo da sempre governa e accudisce; è lei la Signora Suprema che donando a me ispirazione, nella mente la fiaba gestisce.

Ella vaga nel bosco che io spesso frequento e bene conosco… lì in quel luogo ricco di selva, dal profumo montano, con gentilezza lei lenisce il mio mesto dolore e mi prende per mano…

LA NINFA FORESTE

PENSIERI NOVELLE POESIE

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Danza la Ninfa foreste sotto un cielo stellato, balla sospesa dal suolo come un gentile fantasma velato.
Lunga e sciolta è la chioma dorata e sul capo porta corona di viole simile a fata. 
Raggiante di luce ella il buio sconfigge, lancia dardo di lume che il male trafigge.
Volteggia abbigliata con veste sottile color acqua marina, lei si muove sinuosa come farfalla che ascende alla volta turchina. 
Danza la Ninfa foreste e la tristezza nel cuore d’ognuno svanisce... tale al vento gira e rigira... e il dolore di tutti, infine, lenisce.
Siamo solo lacrime, gocce cristalline in un immenso oceano agitato dalla tempesta.

“Acqua diventi nuvola errante! Sorga dal lago un’aria pesante e lo sguardo, di colui che mi vuol far del male, veli all’istante!”, disse al vento la Ninfa foreste… una fitta foschia dalle acque si alzò, ascese la rupe e tutto ovattò.

Per proteggermi da chi porta scompiglio nella mia vita raminga, io vorrei poter far questa magia… da questo mondo che più non m’appartiene, vorrei prendere il volo e volar via. 

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