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la Fanciulla
delle Stelle

 

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ISBN 9791222471501

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Trama

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In quest'opera, ultimo capitolo della saga, va in scena la battaglia finale tra i Santi Difensori e le Forze del Male.

Guerra, fame e miseria affliggono il globo, ma la speranza è ancora viva e i paladini del Bene, coadiuvati dalla resistenza dei popoli liberi, si uniscono in una sacra alleanza…

Giustizia alla fine sarà.

Nota dell’autore

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Con La Fanciulla delle Stelle, il volume che siete in procinto di leggere, sesto e ultimo capitolo della saga, terminano dunque le gesta dei miei paladini: i Santi Difensori.

Premesso che inizialmente avevo concepito l’intera storia come trilogia, con l’avvento successivo del quarto e quinto libro e quindi con l’innesto di altri figuranti (vedasi Spada di Zanna, la Maga Sibilla e le sue fate), mi sono trovato di seguito su una strada assai diversa.

Avendo avviato questo racconto subito dopo la stesura del secondo episodio e siccome è mia abitudine scrivere sempre per prima cosa il finale, senza i nuovi personaggi percepivo il tutto incompleto. Desideravo oltretutto più azione, non mi sentivo gratificato dalla dinamica degli eventi né potevo lasciare in disparte i miei ultimi eroi.

Dovevo pertanto modificare gran parte del percorso e riscrivere completamente l’epilogo… così mi sono rimboccato le maniche ripartendo daccapo. La prima parte tuttavia, solamente introduttiva, non è stata troppo sconvolta: ho cambiato qualcosa qua e là ma nel complesso è rimasta com’era in origine. Devo anche dirvi però che tempo dopo, rileggendo tutto ciò, sono rimasto alquanto colpito: era come se avessi previsto il futuro. Nel paragrafo introduttivo in cui La Narratrice espone la situazione, scoverete alcune analogie con quello che purtroppo è avvenuto negli anni appena trascorsi (Covid 19 e annessi problemi economici). Inoltre avevo persino posto la sede del Male nella città di Ekaterinburg (Regione Monti Urali-Russia) ma con l’arrivo del conflitto in Ucraina, dato che sia la pandemia che l’evento bellico poteva dare modo a qualcuno di confabulare sul fatto che io cavalcassi quest’onda, ho preferito cambiare il teatro di battaglia ubicandolo molto più a sud (Doha- Golfo Persico).

 

Non ci sarà mai pace tra i popoli della Terra se questa non dimorerà nei cuori di tutti… Siamo una specie intelligente, ci crediamo superiori agli animali ma in realtà, schiavi delle nostre moderne futilità, stiamo portando il pianeta sull’orlo del baratro.

Vorrei vivere in un mondo più giusto, verde e solidale dove ci sia fratellanza e il Bene trionfi regnando sovrano.

Con la speranza che guerra, fame, miseria e inquinamento siano domani solamente un lontano triste ricordo, io qui ora mi congedo da voi… però, siatene certi, lascio aperta una porta poiché, non lo nego, è mia intenzione narrare altre storie le quali non parleranno più di angeli e demoni ma di creature silvestri… e magari qualche soggetto che vi ha tenuto compagnia forse si ripresenterà. 

Vagherò per un po’ sulle mie amate montagne e chissà che cosa accadrà: i Monti Sibillini sono ricchi di leggende, ricolmi di magia e sono il fulcro della mia fantasia.

 

A presto e buona lettura.  

un breve estratto del Libro VI

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Prologo

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Dal Libro Segreto del Mago Barbuto

 

“Soffia sul fuoco che la fiamma alimenta, batti sul ferro, martella più forte, forma i pugnali fabbro gibbuto, forgia le lame per il Mago Barbuto!

Crea le mie daghe che fatate farò e poi nel fondo del lago su in vetta io poserò. Dammi, oh amico che porti la gobba, l’acciaio che ogni cosa trafigge! Forma quel ferro per renderlo eterno e possa il mio sortilegio rimandare il Maligno all’Inferno. Sbuffa sul fuoco, picchia e lavora, plasma le lame, soffia ch’è l’ora!

Sette saranno le Lame Incantate che nelle carni del Satanasso verranno poi conficcate… e così dovranno essere usate: la prima, la più acuminata che ha nome Cristallo, per mano della Dama del Lago infilzata nel collo. La seconda, la più pesante denominata Diamante, dall’uomo lupo impiantata a destra sul petto all’istante. Legno di Croce, la terza, impugnata da colei che la setta comanda, inflitta ancor nel torace ma questa volta a sinistra. La quarta, Avorio, con vigore e torsione, nel ventre riposta da Spada di Zanna. La quinta, Granito, nuovamente per mezzo della Dama del Lago e sempre sul collo.  La sesta e la settima, consegnate al Dormiente e dette Argento di Stella, conficcate nei fianchi sotto ogni ascella".

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La Narratrice

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Come ha potuto l’uomo smarrire il suo viaggiare, cos’è accaduto? Nell’equilibrio instabile di un’irrisoria e traballante pace, figuranti corrotti e scaltri governavano la quasi totalità dei popoli... era il preludio: verso il baratro si andava.

Tutto in quei dì era così moderno, futile e virtuale, che a volte non riuscivo a concepirne il fine… ahimè, purtroppo ora capisco: al centro del progetto non c’era l’uomo ma il denaro.

Grandi ricchezze in mano a pochi ingordi mecenati i quali, menando colpi bassi senza alcun riguardo, gareggiavano tra loro per avere nei mercati la supremazia: una disonorevole schermaglia tale a rissa da balera. Tutte le Borse, covi di serpi velenose, erano al servizio di facoltosi sempre annoiati che sguazzavano nell’oro. Per questi abbienti vanitosi il navigar nell’etere era la medicina ed erano disposti a spendere una fortuna pur di raccontare l’avventura… e intanto l’aria, pregna di veleni, ormai moriva. Poi, in larga maggioranza, c’era chi niente possedeva e che agli occhi dei mondani nulla valeva. Il povero veniva emarginato, era un perdente, spesso saltava il pasto e a volte per mangiare era costretto a diventare ladro. Infine, in un variopinto carosello di false ideologie, si esibivano politici privi d’onore e scrupoli i quali, in un pianeta già al collasso, proponevano continue soluzioni per guarir l’economia. Costoro, in verità, avevano uno scopo ben preciso: gonfiare il conto in banca… seminavano menzogne, era tutta una bugia.

In questo misero contesto, ove la falsità regnava, colui che all’inizio fu chiamato il Predicatore, parlando alla pancia della gente, subdolamente s’inserì: era, egli, un grande mentitore.

Eliminando con astuzia gli avversari, costui divenne il Premier di una nazione prosperosa assai. Fu il primo passo, dopodiché, usando anche dei sicari per omicidi occulti, egli fece crollar governi a lui nemici, onde inserire poi, in quei posti di comando, i suoi fantocci… così, infine, molti stati a sé portò. 

Anime vuote, nefaste e oscure che dal Malvagio son condotte e della volontà di lui ne sono preda, adesso imperano al potere: pensando solo al malaffare, muovono i fili e sull’azzurro globo, con lunghe e strette redini simili a catene, gli umani avvinghiano spronandoli al peccare.

Tale a una gigantesca piovra, l’Inferno tende i suoi tentacoli per soggiogare e delle menti deboli devia il ragionare. In questa sconsacrata ideologia l’esercito satanico incede con schiere di guerrieri sanguinari privi di coscienza. 

Alle tante domande che mi pongo, risposte io non so dare: la mia mente eterna, sebbene fredda e distaccata, non trova spiegazione. L’uomo non è perfetto, errare è umano, ma abbandonare il Cielo per adulare il Male è stato un grave sbaglio, un abominio.

È dunque giunta l’era tetra di Lucifero. Il figlio dell’Angelo Caduto, il Predicatore, con ferma e dura mano, gran parte dei popoli ora governa e ai suoi seguaci ha fatto porre un marchio sulla pelle, un numero composto da tre cifre eguali: 666. È questo l’emblema del Maligno.

Tutto nei Testi Sacri era annunciato ma il mondo a ciò più non credeva. L’aquila dei Tre Guai si era levata in volo e i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse già cavalcavano gli infausti destrieri… nessuno immaginava che i venti di guerra avrebbero presto soffiato.

 Però la storia che sto per raccontarvi ebbe i natali qualche decennio prima. Era una calda notte d’agosto quando, lassù tra le ondulate montagne del suolo italico centrale, la terra sussultò devastando antichi borghi e il suo funereo tremare, rovina, lutto e pianto ahimè portò.

In quel furioso sisma che con fragore nefasto alle serene valli si presentò, un grido, sinora mai udito, nell’etere si propagò:

«Destati soldato! L’ora è arrivata». Era, questa, la voce imperiosa di colei che regnava su quelle vette. Era un atteso messaggio, un urlo lanciato al creato che dalle viscere uscì vigoroso e nell’aria, tuonando, aleggiò.

Lontano, più a nord est, lì dove il Mare Adriatico la costa lambiva, centinaia di metri sotto la Basilica di Loreto, nuova sede segreta dei Santi Difensori, la prodigiosa mente di una meravigliosa fanciulla di nome Tea quelle parole afferrò: un fratello dall’oblio era risorto. E, mentre ciò catturava, ai suoi paladini ella così parlò:

«Qualcosa è cambiato. Colui che stavamo da lungo tempo aspettando è arrivato. Lo sento nel bisbiglio del vento, l’avverto nel gorgogliare del rivo e il color della roccia mi fa a lui pensare. Percepisco il battere del suo giovane cuore, egli è puro come la neve che cade dal cielo ma ancora non sa, non ricorda: la sua mente è offuscata da velo.

Il nemico lo cerca con bramosia perché conosce il suo immenso potere e per questo alle sue schiere lo vuole aggregare: prepariamoci dunque, è tempo d’agire! Ci è stata elargita una nuova creatura ed essa ha bisogno di noi».

 Correva l’anno 2016 e la modernità stava portando il mondo alla deriva ma il peggio, la piaga della guerra globale, doveva ancora arrivare… già si sapeva: cruenta battaglia sarebbe stata, poi, alla fine della mattanza, la Terra sarebbe rinata.

La Maga Sibilla, colei che scrutava nel fato, cosciente che il futuro imminente si sarebbe vestito di sangue, ancor più a fondo nella montagna si rintanò: riparo necessitava cercare! Quindi ella, insieme al guardiano di quelle vette, con sé le sue ancelle portò.

In quel sito montano colpito dal terremoto i soccorsi arrivarono lesti e dopo aver recato aiuto agli abitanti dei borghi, nei giorni successivi, onde studiare il nefasto evento, alcuni scienziati salirono verso l’epicentro del sisma. E fu così che, sul Sentiero delle Fate, lì dove il Monte Vettore una lunga crepa esibiva, un ragazzo ignudo che solingo vagava sperduto, essi, esterrefatti, trovarono.

Da quel dì qualche anno passò e del giovane senza nome dai neri capelli e gli occhi turchini che, lassù tra le rocce in altura, vagabondava ramingo non ricordando il suo passato, si perse ogni traccia. Alcuni, quei pochi che l’avevano conosciuto, dicevano che egli fosse diventato un soldato al servizio di una delle tante milizie mercenarie che, in quel tempo, operavano nei vari teatri di scontro africani e là, fosse infine perito.

Nel frattempo, tra vizi e futilità che il mondo opulento elargiva, qualcosa di micidiale e molto subdolo nella vita di tutti s’incuneò: un maledetto virus si propagò. Scoppiò una pandemia la quale, rapidamente, un terzo dell’umanità portò via. Tuttavia, dopo circa sei mesi, questa piaga di colpo cessò. Ma l’economia era ormai del tutto crollata lasciando una moltitudine di persone senza lavoro, dopodiché, come botta finale, una schiera immane di cavallette solcò l’aria attraversando continenti e distruggendo frumenti: il cibo venne a mancare.

Miseria e fame regnavano sul globo, su quello che in passato era un corpo celeste rigoglioso ma che adesso, a causa di un soffocante inquinamento, assai soffriva e lentamente moriva. Questo stato di cose portò le nazioni alla guerra… e appena la lotta iniziò, ancor più mortale del primo, un altro morbo si manifestò. Fu in quel fatidico momento che la Bestia, colui che le Sacre Scritture chiamavano Anticristo, a tutti si rivelò. Presentandosi come salvatore del genere umano ed essendo a capo di una nazione tra le più ricche, per sconfiggere la nuova pandemia egli donò all’intero pianeta un vaccino efficace… ma quel virus, creato in un laboratorio segreto, era stato voluto e sparso ai quattro venti da lui.

Agli occhi dell’umanità costui, abile e astuto oratore, appariva come un liberatore: un nuovo messia… pensare questo era un’immane bestemmia. Tuttavia non tutti abboccarono poiché accadde qualcosa che questo satanico personaggio non aveva previsto. Una donna, la sua genitrice, stanca delle malvagità e delle menzogne, rivelò la cruda verità… ed egli la fece sopprimere.

Ora il mondo sapeva però, ancora, gran parte di questo a ciò non credeva. Un terzo degli stati, i meno evoluti e prosperosi ma guidati da saggi, non si prestò al suo volere e si ribellò. Questi popoli capirono che lui era il Male assoluto pertanto, alleandosi tra loro, alla difesa si preparano.

Radunando a sé quelle nazioni governate da uomini senza Dio, il Maligno, sicuro della vittoria, mosse le sue schiere dando dunque inizio all’apocalittica battaglia globale.

Costringendo poi un gran numero di scienziati a lavorare per il suo fine minacciandoli di uccidere i loro familiari, egli venne in possesso di una tecnologia militare assai sofisticata e distruttiva. Coadiuvato da micidiali armamenti, i quali misero anche fuori controllo tutti i mezzi di comunicazione, lui ebbe subito la totale supremazia su cieli e mari: dall’alto controllava ogni cosa e dalle onde i suoi attacchi sferrava.

Le forze dell’Alleanza tenevano duro rispondendo agli assalti come potevano e le gesta eroiche non mancavano mai. Tuttavia si perdeva terreno, le sue orde efferate sembravano invincibili: incedevano implacabili annullando ogni resistenza… così, giorno dopo giorno, il fuoco della speranza si affievoliva.

Gli astri non brillavano più, la volta era sempre oscurata da nembi e la notte ora incuteva paura poiché, continuamente, da quelle nuvole fosche piovevano bombe… Mentre, dalle profondità dello spazio siderale, una sfavillante stella cometa il suo ingresso nel sistema solare centrale faceva: era ancora lontana, non si vedeva ma alla Terra si avvicinava.

Il conflitto totale ormai da tempo imperava; un magro e triste Natale era appena passato e gennaio da poco iniziato…  era l’anno del Signore 2032.

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